
Nel 2019 è cresciuto il trend di popolarità di utilizzo della cessione del quinto, si stima una crescita del +15-20%, per una cifra che supera i 7 miliardi di crescita e circa 500 mila richieste, anche se con essa crescono i tassi di interesse.
Nonostante ciò, questa forma particolare di prestito ha successo, come si spiega?
La cessione del quinto, non richiede garanzie immobiliari o patrimoniali è un prestito a tasso fisso. Chiunque abbia una busta paga fissa e quindi sia un dipendente pubblico, privato e pensionato INPS e INPDAP può richiederla.
La busta paga è garanzia stessa per la cessione e chi la richiede deve possedere: la qualità di lavoratore a tempo indeterminato, una certa anzianità lavorativa e busta paga o assegno pensionistico. Proprio dalla busta paga verrà prelevata automaticamente la quota mensile di rimborso pattuita, che corrisponde al quinto dello stipendio netto, come suggerisce lo stesso nome.
E’ prevista, a tutela del lavoratore e della sua famiglia l’obbligo di sottoscrizione di un’assicurazione che garantisca -in caso di mancato pagamento per perdita del lavoro o in caso di morte- la copertura dell’importo ancora dovuto.
Ecco spiegato il successo della cessione del quinto: assicurazione importante, velocità d’erogazione, rata mensile direttamente trattenuta in busta paga/pensione e che non può essere assolutamente modificata durante la durata di tutto il prestito.
Inoltre, maggiore sarà l’età del richiedente (soprattutto se pensionato), maggiore sarà il tasso: da un minimo del 8,6% se si hanno meno di 59 anni e si richiede meno di 15 mila euro, a un massimo del 10% se si hanno 75-79 anni e si richiede più di 15 mila euro.
Per una maggiore trasparenza sui costi del prestito, è intervenuta anche la Banca d’Italia per assicurarsi che i clienti abbiano una reale capacità di restituzione del debito. Il cliente deve essere informato nel dettaglio circa le spese a cui andrà incontro accollandosi il prestito.
Le tempistiche per l’erogazione della Cessione del Quinto, sono uno dei fattori che hanno portato al successo di questa forma di prestito. E’ uno dei prestiti più veloci sul mercato, grazie anche alle tante le novità introdotte negli ultimi anni: l’uso diffuso di e-mail e Whatsapp hanno reso facile e veloce l’invio della documentazione necessaria per avviare la pratica. La notifica via PEC del contratto in essere ha azzerato i tempi di risposta da parte delle Amministrazioni Pubbliche.
Per espletare la pratica della cessione del quinto serve:
• La raccolta della documentazione:
– Certificazione Stipendiale rilasciato dal Datore di Lavoro per informazioni sull’inquadramento contrattuale;
– Documenti per il prestito: buste paga, CUD, documenti di identità ecc.;
•Delibera della pratica da parte della Società Finanziaria: viene rilasciata in poche ore o pochi giorni;
•Notifica del contratto sottoscritto al Datore di Lavoro: deve avere allegato l’Atto di Benestare e deve essere inviato via PEC o con raccomandata;
•Liquidazione del saldo.
Quale fascia d’età richiede di più la cessione del quinto?
Secondo gli ultimi dati dell’ultimo triennio i lavoratori e i pensionati italiani hanno utilizzato questa risorsa: 350 mila nel 2015, 384 mila nel 2017, 420 mila nel 2017. Il 58% di chi vi ricorre è costituito da lavoratori dipendenti del settore privato, con una età media di 43 anni. Si tratta di circa 600 mila dipendenti, per una media di debito per i prossimi 7 anni.
Qual è l’importo medio richiesto?
Fra i prestiti, la cessione del quinto ha registrato nel 2018 un aumento di richieste del +11,5% rispetto al 2016, per un importo medio di 15.700€.
In particolare, il 9% delle richieste riguarda l’acquisto di mobili (importo medio richiesto 18.528€), il 18,5% la ristrutturazione (importo medio 24.565€).
Quando si richiede la cessione del quinto, a cosa occorre prestare attenzione?
Prima di firmare il contratto, vanno lette sempre bene tutte le clausole.
Poi, per trovare il massimo vantaggio, il trucco è sempre lo stesso: confrontare i prodotti presenti sul mercato per scoprire chi offre quelli più convenienti.
Non bisogna neanche sottovalutare le spese accessorie quali i tassi. Seppur essendo a tasso fisso, può essere infatti molto, dunque va sempre verificato il tasso effettivo Taeg che include sia le spese fisse che quelle accessorie.
Cosa succede se il Datore di Lavoro non paga alla banca o alla finanziaria l’importo mensile?
Il lavoratore deve presentare alla banca o all’ente che ha erogato il finanziamento le buste paga attestanti l’evidenza dell’importo della rata relativa alla cessione del quinto, per dimostrare che il mancato pagamento non è a lui imputabile. E’ poi la banca o la finanziaria a doversi muovere nei confronti del datore di lavoro per ottenere le somme mancanti, senza recare alcun danno al lavoratore.
È possibile rinegoziare le rate della cessione del quinto?
Il numero di rate necessarie per poter accedere alla rinegoziazione della cessione del quinto, in genere, ammonta al 40% del totale sul piano di ammortamento. In pratica, la rinegoziabilità del prestito in corso consiste nell’estinguere il prestito e il costo dell’assicurazione sottoscritta a favore di uno nuovo prestito, così da poter avere nuova liquidità disponibile. Non è conveniente rinegoziare per chiedere rate più basse.