
Il Ministero dell’Economia accelera i lavori sul decreto Sostegni bis, denominato Decreto Imprese. Sono già partite le riunioni tecniche e politiche per l’ultimo, si spera, provvedimento di ristoro economico alle attività messe in ginocchio dalle restrizioni anti-Covid. Il DI vale 40 miliardi di euro, 5 dei quali destinati agli investimenti extra-Recovery plan per il 2021.
22 miliardi le risorse destinate alle indennità a fondo perduto per le attività che hanno registrato perdite e notevoli cali di fatturato a causa dei lockdown. Per richiedere questo sostegno economico i criteri di accesso sarebbero tre:
- 33% di perdite di fatturato rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente;
- abbassare l’asticella al 20% di fatturato
- valutare il paradigma di calcolo delle perdite effettive guardando non più al fatturato ma al bilancio.
In quest’ultimo caso, però, i tempi si allungherebbero perché bisognerebbe valutare i dati di bilancio o le dichiarazioni fiscali per quantificare l’utile d’impresa e l’imponibile fiscale. Quindi, in Consiglio dei Ministri si discuterà di una doppia soluzione:
- separare in due quote il ristoro: uno da erogarsi subito e l’altro dopo la presentazione dei dati necessari alla verifica dei requisiti;
- lasciare al beneficiario la scelta fra un ristoro immediato parametrato su una doppia mensilità ma sempre collegato alla perdita di fatturato 2020.
Il rifinanziamento dei prestiti agevolati coperti dal Fondo di Garanzia PMI è tra gli strumenti previsti – a dichiararlo il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti- “uno strumento perfettibile, a partire dalla durata dei finanziamenti garantiti dal fondo, la cui durata massima è di 6 anni”.
Dal primo gennaio al 21 aprile 2021, le richieste presentate sono state circa 206mila per un totale di 26,6 miliardi di finanziamenti. Nel 2020, erano state rilasciate 1,6 milioni di garanzie per valore di finanziamenti pari a 125 miliardi, erogati a circa 1,2 milioni di beneficiari.