
Il mese di marzo attesta una crescita del 4,5% di prestiti in più rispetto ad un anno fa, crescita registrata a febbraio del +7,6% grazie alle imprese ancora di più di quella riportata delle famiglie (+2,4%) da rapporto ABI, elaborato sui dati della Banca d’Italia.
Nel mese di marzo, i tassi di interesse sui finanziamenti si mantengono sui minimi storici: il tasso medio sul totale dei prestiti scende dal 2,25% al 2,24%, il tasso medio attuato per le imprese sull’erogazione dei finanziamenti sale all’1,20% dall’1,15% e quello per l’acquisto di abitazioni sale all’1,37% dall’1,30%.
migliora, dunque, la qualità del credito: le sofferenze nette a febbraio sono calate a 20,1 miliardi di euro rispetto ai 26,4 miliardi di febbraio 2020 ed ai 33,6 miliardi di febbraio 2019 (-13,5 miliardi pari a -40,2%). Se si confronta con il livello massimo raggiunto a novembre 2015, pari a 88,8 miliardi, si nota una differenza di -69 miliardi (-77,3%). Il rapporto sofferenze nette sugli impieghi totali è di 1,16% a febbraio 2021, (1,55% a febbraio 2020, 1,95% a febbraio 2019 e 4,89% a novembre 2015).
Sul versante raccolta, i depositi da clientela residente e le obbligazioni sono in crescita del 7,1% su base annua. I depositi su conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine hanno avuto un aumento di oltre 146 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (+9,2% su base annua), confermando la crescente richiesta di liquidità, mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è calata, nell’ ultimo anno, di circa 17 miliardi di euro (-7,2%).