Pignoramento stipendio con cessione del quinto: sì o no?

La domanda è: si può pignorare lo stipendio con la cessione del quinto?

Per rispondere a questa domanda bisogna, innanzitutto dire che, la Cessione del Quinto è una trattenuta sullo stipendio volontaria con la quale il debitore da esecuzione volontariamente al rimborso contratto con banca o finanziaria con cui ha sottoscritto il debito.

Il pignoramento, invece, è un’espropriazione forzata dei beni di una persona che non è riuscita ad onorare i debiti e può interessare lo stipendio o la pensione fino ad un quinto dell’importo netto. Si tratta di un atto non volontario imposto contro la volontà del soggetto.

Detto ciò, rispondendo alla domanda iniziale possiamo dire che sì, possono coesistere le due misure fino a quando il debito non viene estinto.

Adesso bisogna capire se il 20% pignorato deve essere calcolato sul 100% dello stipendio o sull’ 80% (ridotto per cessione del quinto). Di certo il soggetto che si vede imposta la trattenuta non sarà felice perché il quinto pignorato viene calcolato sul 100% dello stipendio e non su quello già decurtato dalla cessione. Inoltre, i pignoramenti possono essere cumulabili ossia più di uno ma solo se i crediti sono di diversa natura con un unico limite che non potrà mai essere superata la metà dello stipendio.

Le categorie principali dei crediti sono le seguenti:

  • Crediti per tasse e sanzioni;
  • Crediti per alimenti;
  • Tutti gli altri crediti.

L’Agenzia delle Entrate può, contemporaneamente secondo questo criterio, pignorare per una tassa non versata o per il mancato pagamento di una delle rate del finanziamento sottoscritto. in questo modo, l’Agenzia delle Entrate può pignorare il quinto dello stipendio per una cartella ma non può farlo per un altro debito dello stesso tipo.

Come procedere al pignoramento dello stipendio?

Bisogna essere in possesso di un titolo esecutivo. Questi sono:

  • Sentenze di condanna;
  • Decreti ingiuntivi;
  • Cambiali e assegnati scaduti e protestati;
  • Ordinanze di sfratto;
  • Cartelle esattoriali;
  • Attestati di credito della Siae;
  • Contratti di mutuo stipulati davanti ad un notaio.

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